STAZZEMA. Il sindaco di Stazzema Maurizio Verona nei giorni scorsi ha scritto all’azienda di moda Zara che aveva messo in vendita una t-shirt da marinaio usata come pigiami da bambino che aveva stampata una stella gialla che ricordava quella delle divise imposte dai nazisti nei campi di concentramento e nei ghetti per riconoscere gli ebrei e condannarli alla triste sorte ben nota.

Il sindaco nella missiva prendeva atto del fatto che il prodotto fosse già stato tolto dal mercato, ma non poteva fare a meno di sottolineare come quella maglietta più che richiamare la stella dello sceriffo, richiamava il simbolo che differenziava gli ebrei dagli altri cittadini e che in milioni furono mandati alla morte, indossando proprio quelle stelle e quel pigiama a righe. La società ha già risposto attraverso il suo portavoce per l’Italia porgendo le più sincere scuse e sottolineando di nuovo come il disegno della T-shirt fosse ispirato solo alle stelle dello sceriffo dei film Western, come dice la stessa scritta sulla maglietta e che la società non avrebbe mai voluto uno dei suoi prodotti o disegni potesse essere percepito come irrispettoso o offensivo.

“Ho sentito il dovere”, sottolinea Maurizio Verona, “come sindaco di Stazzema di scrivere ad una azienda che ha così largo successo anche tra i giovani per sottolineare come il richiamo a certi simboli che hanno seminato così tanto dolore debba essere sempre ispirato alla prudenza. Sono simboli che ci ricordano come vi è stato un momento in cui in Europa, come accade oggi in altre parti del Mondo, si poteva morire per una presunta diversità razziale o per opinioni diverse, in cui si era esclusi anche dai locali pubblici o dagli Uffici in nome di una appartenenza razziale che era figlia di una cosiddetta scienza che si era piegata al potere.

Poiché dal 2000 a Sant’Anna di Stazzema opera il Parco Nazionale della pace che sui dolorosi eventi del passato vuole ricostruire la speranza di un mondo senza più guerra, cercando occasioni di dialogo tra le parti in conflitto perché alla cultura delle armi si sostituisca quella del confronto, ho chiesto a Zara di collaborare con il Parco con iniziative sulla memoria da concordare eventualmente. Credo che ci sia un dovere nei confronti delle vittime di alcune ideologie che a 70 anni di distanza possono aver perdonato, ma non possono dimenticare il significato di alcuni simboli. Ma soprattutto abbiamo un dovere nei confronti delle nuove generazioni perché da una corretta conoscenza possano sviluppare una propria coscienza critica senza confusioni che non aiutano. Spero che i vertici di Zara Italia possano venire a Sant’Anna di Stazzema a conoscere il lavoro che stiamo svolgendo e magari pensare una iniziativa comune diretta ai giovani sui temi della pace e della memoria”

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ultimo aggiornamento: 04-09-2014


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